Estratto di zenzero attivo contro le cellule del cancro

Foto: ©photoxpress.com/Lucky Dragon
Un estratto della pianta si è dimostrato efficace nel contrastare la diffusione e lo sviluppo di cellule cancerose del cancro della prostata, del seno e del collo dell’utero. Lo studio Uno recente studio condotto in laboratorio su cellule tumorali, ha messo in evidenza l’attività anticancro di un estratto di zenzero.
Le cellule utilizzate per questa ricerca erano del cancro della prostata, del seno e del collo dell’utero e sono state trattate con un estratto di zenzero che, tuttavia, non era selettivo.

La palma nana al servizio della prostata


La Serenoa repens è una pianta diffusa negli Stati Uniti, nel Sud-Europa e nel Nord-Africa. E' una piccola palma con foglie costituite da oltre 20 segmenti (il nome in inglese è Saw Palmetto). E' considerata una pianta abbastanza sicura con pochi e rari effetti collaterali. I costituenti chimici più importanti sono differenti steroli, acidi grassi liberi, carotenoidi, oli essenziali e polisaccaridi. L’estratto di palma nana (Serenoa repens) è utilizzato nell’uomo per aumentare la funzione testicolare e per eliminare l’irritazione nelle membrane mucose, in particolare quelle del tratto genito-urinario e della prostata. Innanzitutto l’ipertrofia prostatica è una manifestazione dell’invecchiamento cui si accompagna un accumulo di testosterone che, una volta giunto nella prostata, viene convertito nel più potente diidrosterone, che stimola le cellule a moltiplicarsi, da cui l’ipertrofia della ghiandola. Inoltre nello sviluppo della sintomatologia ostruttiva si riconoscono due momenti: una componente meccanica legata alla crescita della massa prostatica e una componente dinamica che coinvolge il tono della muscolatura liscia che riveste prostata e uretra. I sintomi prevalenti sono una frequenza urinaria aumentata, risvegli notturni per la minzione con riduzione della forza e del calibro dell’urina, ritenzione urinaria. L'estratto liposterolico (85-95 % di acidi grassi e steroli) delle bacche di Serenoa repens è utilizzato come adiuvante nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna allo stadio I e II e dei sintomi ad essa associati. Infatti questo estratto liposterolico della palma nana ha dimostrato di essere in grado di impedire la conversione di testosterone a diidrosterone e di inibire il suo legame ai siti recettoriali e nucleari, aumentando quindi il suo metabolismo e la sua escrezione. Da qui il vantaggio sintomatologico avvertito dai pazienti che fanno uso di questa categoria di prodotti; oltre a una loro intrinseca utilità preventiva alle prime avvisaglie del disturbo: diminuzione dell’enuresi notturna di oltre il 45%; residuo menzionale ridotto del 42%; aumento del flusso di urina di oltre il 50% già a un mese dal suo impiego. Nessun significativo disturbo o effetto collaterale è riportato in letteratura. I dati di una metanalisi dei risultati dei trials clinici effettuati per verificare l'efficacia della Serenoa repens nel trattamento della ipertrofia prostatica benigna dimostrano che esiste un effettivo miglioramento della pollachiuria e della nicturia nei pazienti che la assumono rispetto ai gruppi di pazienti trattati con placebo. Studi medico-scientifici hanno anche paragonato l’estratto di Saw Palmetto con un farmaco, la finasteride, usato nella medicina convenzionale per combattere l’iperplasia prostatica benigna (l’ingrossamento spesso legato all’età della ghiandola prostatica che, esercitando una pressione sulla vescica, induce più frequenti stimoli urinari, in particolare nelle ore notturne). La ricerca ha coinvolto 1.098 uomini a cui era stata diagnosticata questa problematica di ipertrofia prostatica; i ricercatori hanno concluso che entrambi i trattamenti hanno finito con l’alleviare i sintomi nel 75% dei casi. Ma se da un lato con la finasteride a fronte del beneficio sul volume della prostata si aveva anche una parallela riduzione del desiderio e della potenza sessuale, questo non accadeva col Saw Palmetto, che al contrario parallelamente incrementava la libido negli uomini che lo avevano assunto. Conseguentemente le principali indicazioni saranno date dall’ipertrofia prostatica, dalle patologie infiammatorie delle vie uro-andrologiche, fino alla ripresa di una corretta e buona libido. Il dosaggio varia a seconda della severità dei sintomi. Generalmente l'estratto standardizzato di Serenoa dovrebbe essere assunto alla dose di 160 mg per due volte al giorno per 1-3 mesi. La Serenoa repens è presente in commercio in preparazioni farmaceutiche registrate e preparazioni erboristiche. “Sono state dimostrate diverse attività farmacologiche che possono ricondurre al complesso meccanismo di azione della Serenoa repens: inibizione dell'attività dell'enzima 5-alfa-reduttasi, antagonismo nei confronti del recettore alfa-1-adrenergico, blocco dei recettori intraprostatici per gli androgeni (interferisce con il legame del diidrotestosterone con il recettore citosolico)” (Gioacchino Calapai, Giovanni Polimeni, e Achille P. Caputi). Inoltre in questi casi sarebbe ottimale un abbinamento tra Serenoa Repens e The verde, le cui virtù salutari sono state confermate da svariati studi, ponendo soprattutto l’attenzione sulla relazione positiva esistente tra consumo costante ed abituale di tè verde e la prevenzione di malattie cardiovascolari e di alcuni tumori, tra cui in particolare proprio quelli della prostata. Le sostanze che caratterizzano il tè verde appartengono alla categoria dei polifenoli e più precisamente si tratta di catechine, atte all’allontanamento e alla neutralizzazione dei prodotti metabolici radicalici implicati, sia come concausa, sia come conseguenza, nel danno cellulare e tissutale che risulta dall’aggressione dei radicali liberi dell’ossigeno. L’associazione pertanto del tè verde agli altri fitoderivati rende più complete queste specifiche linee di integratori e ne aumenta il ventaglio applicativo. L’estratto di palma nana è anche stato usato nella donna con disturbi della ghiandola mammaria e si ritiene in letteratura che un suo impiego continuativo possa contribuire a un aumento del volume della mammella. In tal senso agiscono anche i fitoestrogeni della soia. Trattamenti che ovviamente devono essere seguiti per tempi medio-lunghi affinché possano effettivamente vedere ottenuti questi specificibenefici. Fondamentalmente per questi stessi motivi il Saw palmetto risulta indicato per contrastare la caduta dei capelli, in analogia con quanto fatto dalla Finasteride, farmaco ultimamente impiegato anche a tal scopo. Pertanto anche in questa situazione un abbinamento di questo tipo di prodotti con quelli ricchi in sostanze ad azione antiossidante (oltre che in minerali e aminoacidi specifici per la nutrizione del bulbo pilifero e la sua protezione dagli insulti di carattere ossidativo) risulta particolarmente vincente nel contrastare attivamente la caduta dei capelli negli uomini di tutte le età e nelle donne dopo i primi anni di menopausa, quando si viene a manifestare la cosiddetta alopecia androgenetica (cioè la caduta a chiazze dei capelli nella donna in seguito a modificazioni ormonali a loro volta conseguenti alla menopausa). Infine grazie al suo contenuto in saponine sferoidali la palma nana può risultare utile nei casi di atrofia del testicolo e libido insufficiente, rinforzando la stessa fertilità e contrastando attivamente le disfunzioni del sistema riproduttivo, rivelandosi utile per riacquisire una buona funzionalità andrologica.
Dr. Damiano Galimberti, specialista in Scienza dell'Alimentazione

TUMORI: CANCRO PROSTATA SCONFITTO DA ESTRATTO DEI FUNGHI

TUMORI: CANCRO PROSTATA SCONFITTO DA ESTRATTO DEI FUNGHI

TUMORI: CANCRO PROSTATA SCONFITTO DA ESTRATTO DEI FUNGHI

I funghi corolius versicolor hanno proprietà anti-tumorali: un loro estratto, infatti, risulta in grado di sconfiggere il cancro alla prostata. È quanto emerge da uno studio pubblicato su PLoS ONE dai ricercatori della Queensland University of Technology di Brisbane (Australia), coordinati da Patrick Ling.

La ricerca è stata condotta su alcuni topi trasgenici affetti da cancro alla prostata che per 20 settimane sono stati nutriti con un polisaccaropeptide estratto dai funghi corolius - chiamati anche «coda di tacchino». Al termine dell'esperimento gli studiosi hanno osservato che, a differenza del gruppo di controllo, i roditori che avevano assunto la sostanza non mostravano più traccia del tumore: secondo gli esperti l'estratto aveva soppresso la patologia con un'efficacia pari al 100%. Non è tutto: rispetto alle terapie tradizionali, che colpiscono le cellule cancerogene, il polisaccaropeptide è stato in grado di sconfiggere le staminali tumorali, ossia le cellule responsabili dell'origine e dello sviluppo della patologia.

"È importante sottolineare che non abbiamo riscontrato alcun effetto collaterale in seguito al trattamento", afferma Ling, che tuttavia spiega che non avrebbe ottenuto gli stessi risultati se i topi, anziché consumarne l'estratto, avessero semplicemente mangiato i funghi. (ASCA)